(LATIN LOVER ES IL TITOLO ORIGINAL) Questa crítica, al igual que il film Latin Lover di Cristina Comencini —traduzione di merda alla spagnola aparte— va a estar scritta mezclando le due lingue. La prima cosa da dire è que es obligado la visualizzazione en su idioma originale. Los actores parlano spagnolo, italiano e, anche, francese; e quando la lingua es un personaje in piú è molto meglio verla come si concibió. Inoltre che perderá tutta la gracia, cazzo.
Homenaje al cinema, soprattutto al cine clásico italiano, Mi familia italiana —titolo en español— è un film de enredos mejor llevado de lo che es normale últimamente. La sinossi nos racconta due giorni en la vita de la famiglia di Saverio Crispo: un grande e convincente attore che tanta impronta dejó in la pantalla, come in tutte le persone que hanno passato per la sua esistenza. Dos días dove se celebra il décimo anniversario de la morte di Saverio e donde las cinque figlie y las due exmogli del homenajeado vuelven a riunirsi per verificare che l’uomo sigue vivo (metafóricamente certo, perché l’unico fantasma della película è il marito spagnolo della hija spagnola).
Marisa Paredes e Virna Lisi, le mamme di alcune delle figlie reconocidas, lavorano con grazia y contundencia, perfettamente acompañadas di Angela Finocchiaro, Valeri Bruni Tedeschi e Candela Peña. Además, Lluis Homar appare per aportar piú conflitti a la piena vita del grande attore. “È’ un mondo difficile, è vita intensa, felicita’ a momenti e futuro incerto. Il fuoco e l’acqua con certa calma, serata di vento é nostra piccola vita e nostro grande cuore”, letra di Tonino Carotone che per il lenguaje e per il contenuto sembra uscire da Mi familia italiana.
In sintesi, perché parece que non ho detto niente, il film di Comencini è molto facile e divertente da vedere. Las interpretaciones, alcuni situaciones, los ágiles dialoghi e los inserti en forma de filmografía clásica e di diverse nacionalidades (questo último a positivare) fanno che valga la pena. Fine.
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